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'Che le "due culture" abbiano bisogno l'una dell'altra è, nel pensiero di alcuni, affermazione, invero, che rasenta quasi la banalità. E la netta constatazione appare comprensibile se si considera che ad assumerla è uno studioso che la riferisce in modo particolare al mondo antico, nel quale la profonda influenza del pensiero greco ha generato riflessioni prive di soluzioni di continuità tra le due sfere del sapere: «da Aristotele a Posidonio a Seneca la conoscenza viene concepita e, nei limiti del possibile, praticata come totale, il che non vuol dire che ci furono allora soltanto temperamenti leonardeschi ma che - al di là degli ovvi limiti soggettivi - l'unità del sapere era un dato generalmente acquisito» (L. Canfora).